Cultura: Università e Formazione

Cultura, Università e Formazione: Sapere per Essere, non per Apparire

 

In un'epoca che esalta l'effimero, il provvisorio e il politicamente corretto, la nostra sfida più grande è riaffermare il valore reale e duraturo della Cultura e della Formazione. Per troppi anni abbiamo assistito a un arretramento: la cultura ridotta a intrattenimento o a campo di battaglia ideologico, e l'università trasformata da fucina di eccellenza a fabbrica di illusioni, dove il valore legale di un titolo spesso supera il sapere reale che dovrebbe rappresentare.

Noi crediamo in una visione opposta. Crediamo che investire in un sapere solido, critico e radicato nella nostra identità sia l'unica via per formare non solo professionisti competenti, ma soprattutto cittadini liberi. La nostra azione politica si fonda su tre pilastri per restituire sostanza e profondità a questi ambiti cruciali per il futuro della Nazione.

1. Una Cultura che Eleva, non che Asseconda

La cultura italiana è un patrimonio universale che non dobbiamo svendere alle mode del momento né, peggio, permettere che venga cancellato da un revisionismo che vuole processare il passato. Il nostro compito è difenderla e valorizzarla.

  • Tutela del Patrimonio: Proteggere e promuovere attivamente il nostro immenso patrimonio artistico, letterario e musicale, non come reperti da museo ma come fonte viva di ispirazione.

  • Rifiuto della "Cancel Culture": Opporsi a ogni tentativo di abbattere statue, censurare libri o riscrivere la storia per conformarla alle sensibilità ideologiche del presente. La storia si studia e si comprende, non si cancella.

  • Sostegno al Merito Artistico: Promuovere chi produce bellezza e pensiero di qualità, liberando la cultura dalle logiche di appartenenza politica e dalle correnti che privilegiano il messaggio sull'opera.

2. L'Università: Libertà di Pensiero e Primato del Merito

L'Università deve tornare a essere il luogo del pensiero critico, del confronto rigoroso e della ricerca della verità, senza timori reverenziali. Non può essere una "zona sicura" dove si ha paura di dibattere le idee.

  • Meritocrazia Reale: Introdurre sistemi di valutazione trasparenti per studenti e docenti, premiando l'impegno e il talento per smantellare le "baronie" accademiche e il clientelismo.

  • Libertà di Insegnamento e Ricerca: Garantire che ogni cattedra sia un luogo di vera libertà intellettuale, dove si possa spaziare da Omero all'intelligenza artificiale senza subire censure preventive o processi sommari.

  • Alleanza tra Sapere Umanistico e Scientifico: Superare la falsa contrapposizione tra le "due culture". Un medico che conosce la filosofia, un ingegnere che ama la storia, un letterato che comprende la rivoluzione digitale: questo è il modello di classe dirigente che vogliamo per l'Italia di domani.

3. Formazione: Un Ponte tra la Scuola e la Vita

Il sapere non è fine a sé stesso; è lo strumento che ci permette di agire nel mondo. Il sistema formativo deve tornare a costruire competenze reali.

  • Dignità e Potenziamento della Formazione Tecnica: Rilanciare gli istituti tecnici e professionali, creando un canale di pari dignità rispetto ai licei, per formare gli artigiani, i tecnici e gli innovatori di cui il nostro sistema produttivo ha un disperato bisogno.

  • Connessione con il Mondo del Lavoro: Stringere un'alleanza strategica tra università, centri di ricerca e imprese, per garantire che i percorsi di studio rispondano alle esigenze concrete del Paese e offrano reali prospettive ai nostri giovani.

Investire in una cultura e in una formazione basate su valori reali non è una scelta tra le tante. È la scelta fondamentale per garantire all'Italia non solo un futuro prospero, ma un futuro in cui la sua identità sia ancora riconoscibile, forte e capace di generare grandezza.