Riforme per una Italia migliore

Riforme: L'Efficienza di Roma per le Sfide di Domani

 

La più grande opera pubblica di cui l'Italia ha bisogno oggi non è fatta di cemento, ma di leggi chiare, procedure semplici e istituzioni stabili. Il nostro Paese è frenato da un labirinto burocratico e da una giustizia lenta che scoraggiano cittadini e imprese, soffocando le immense energie della nostra Nazione.

La nostra storia, però, ci offre un modello insuperabile di efficienza e pragmatismo: quello di Roma. I nostri antenati non hanno costruito un Impero sulla complessità, ma sulla chiarezza del diritto (ius), sulla solidità delle infrastrutture e sulla stabilità delle istituzioni. Il nostro progetto di riforme si ispira a quello stesso spirito: non per un nostalgico ritorno al passato, ma per costruire uno Stato moderno che sia all'altezza della sua eredità. Uno Stato che serve il cittadino, non che lo opprime.

Le nostre proposte si concentrano su tre assi fondamentali:

1. Giustizia: Certezza del Diritto, Velocità delle Decisioni

Il Diritto Romano era fondato sulla massima "dura lex, sed lex" (la legge è dura, ma è la legge), che garantiva prevedibilità e certezza. Oggi, invece, l'incertezza regna sovrana. La nostra riforma della giustizia mira a ripristinare la fiducia dei cittadini attraverso:

  • Separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti, per garantire un processo più equo e un giudice terzo e imparziale.

  • Semplificazione dei codici e dei processi, per ridurre drasticamente la durata delle cause civili e penali. Un diritto che arriva tardi è un diritto negato.

  • Certezza della pena, mettendo fine a meccanismi che vanificano le sentenze e creano un senso di impunità dannoso per la coesione sociale.

2. Burocrazia: dallo Stato Labirinto allo Stato Semplice

Come le strade romane connettevano l'Impero permettendo a merci e persone di circolare liberamente, così oggi le nostre "infrastrutture" digitali e normative devono liberare il potenziale di chi lavora e produce. Vogliamo passare da uno Stato che chiede a uno Stato che risponde.

  • Drastica riduzione di leggi e autorizzazioni con un approccio "taglia-leggi" e l'applicazione estesa del principio del silenzio-assenso.

  • Digitalizzazione e interoperabilità, creando uno "Sportello Unico Digitale" dove il cittadino possa dialogare con tutta la Pubblica Amministrazione senza dover fornire più volte le stesse informazioni.

  • Pieno sostegno al principio di sussidiarietà, trasferendo competenze e risorse ai territori per decisioni più rapide e vicine alle esigenze reali delle comunità, dal Lazio a ogni altra regione.

3. Istituzioni: Stabilità per Governare, Autorità per Decidere

Roma ha conosciuto secoli di stabilità grazie a istituzioni solide e autorevoli. L'instabilità cronica dei nostri governi è un lusso che non possiamo più permetterci. Per competere a livello globale serve una Nazione governata, non un Paese che vive in una campagna elettorale perenne.

  • Elezione diretta del Capo dello Stato o del Governo, per dare ai cittadini il potere di scegliere direttamente chi li governa, garantendo stabilità all'esecutivo per l'intera legislatura.

  • Fine del bicameralismo perfetto, superando la duplicazione di lavoro tra Camera e Senato per rendere l'iter legislativo più rapido ed efficiente.

Queste riforme non sono semplici interventi tecnici. Rappresentano una visione: quella di un'Italia che recupera l'orgoglio, il pragmatismo e l'efficienza delle proprie radici per costruire un futuro di libertà e prosperità per tutti. Uno Stato che non imbriglia, ma esalta il genio italiano.